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PIU DONNA MENO GUERRE

PIU DONNA MENO GUERRE - cinemAnemico
venerdì 26 novembre 20.00
CENA AFGANA
+
CINEMA
PRENOTAZIONI  055 697007  
ORE  21.30  INCONTRO CON DEBORA PICCHI 
A SEGUIRE PROIEZIONE
               
Panj é asr
(Farsi subtitle italiano)
Un film di Samira Makhmalbaf. Con Agheleh Rezaïe, Abdolgani Yousefrazi, Razi Mohebi, Herzieh Amiri Titolo originale Panj é asr. Drammatico, durata 105 min. - Iran 2003.
“Alle cinque della sera...”. I versi di Federico Garcia Lorca si stendono come un sudano su questo film di Samira Makhmalbaf fino a impregnare ogni suo risvolto di un malinconico sapore di morte, ma nello stesso tempo anche di una dolente e ineluttabile sacralità. Segno che la poesia, come il dolore, non conosce confini e che, come ha detto Pablo Neruda, nessuna lirica appartiene al suo autore, ma a chi la sta leggendo. Le parole di Garcia Lorca seguono una donna afghana e l’accompagnano mestamente nel suo destino. ..questo film è ambientato in Afghanistan, poco dopo la caduta del regime dei talebani. Tema: la condizione femminile in quel tormentato Paese, liberato (fino a che punto?) e da ricostruire, con il peso di troppi strascichi del passato. Si racconta di Nogreh, una ragazza che decide di frequentare la scuola senza dire nulla in famiglia, perché il padre integralista le vieterebbe sicuramente di farlo. La ragazza vuole studiare a tutti i costi perché ha un singolare obiettivo, emblematico del suo desiderio di emancipazione: da grande vuole diventare Presidente della repubblica. Fin qui, Ia prima parte del film con molte scene rubate per le strade di Kabul. Poi il padre decide di partire con le figlie per il deserto perché la vita cittadina è corruttrice della morale familiare.


CENTRO PER L’ALFABETIZZAZIONE E LA FORMAZIONE FEMMINILE DI KABUL.
Creato insieme all’associazione femminile afghana OPAWC, garantisce a tantissime donne, ragazze e bambine istruzione, formazione informatica e professionale, possibilità di confronto e supporto psicologico per le donne in situazioni di disagio. Partecipando a + CENE + DONNA sostieni il nostro prossimo obiettivo: lavorare per creare opportunità di lavoro per le donne afghane, per la loro autosufficienza e per far sì che le loro figlie abbiano un futuro migliore fondato sui diritti universali per la donna.
 
INTERVISTA A DEBORA
Nel maggio del 2010 mi sono recata, con una piccola delegazione di donne italiane, a Kabul in visita al “Centro di alfabetizzazione, formazione professionale ed educazione ai diritti per donne”, un progetto che nasce dalla lunga collaborazione fra COSPE e la società civile afghana
Il Centro sorge in un quartiere povero di Kabul dove non vi sono scuole pubbliche e, come spiega Latifa, la giovane direttrice del Centro, gli ostacoli sono molti e di varia natura: i mullah che tuonano dalle moschee contro l’istruzione delle donne, molti degli uomini non istruiti che vivono come un disonore l’istruzione di una donna della famiglia, le pressioni governative, i possibili attacchi da parte dei fondamentalisti e la mancanza di fondi. Ma nonostante le difficoltà ciò che è stato realizzato nei due anni di apertura del Centro è davvero ragguardevole. La struttura è bella, a due piani, con un giardino fiorito. La delegazioneha incontrato sul posto le donne che frequentano i corsi e le loro insegnanti. 
Le docenti dei corsi di alfabetizzazione sono tre, tutte hanno insegnato nelle scuole clandestine sotto il dominio dei talebani. Oltre a insegnare alle allieve a leggere e a scrivere affrontano con loro temi come la salute e l’igiene di base, i diritti umani, i diritti di genere, la violenza domestica e stimolano le studentesse alla condivisione dei problemi.
Le insegnanti sanno di essere, in molti casi, l’unico motivo di speranza per le loro allieve e che soltanto la consapevolezza dei propri diritti e l’istruzione possono portare un cambiamento positivo nella vita delle donne e nel futuro del paese.
Le parole delle studentesse lo confermano: bambine, ragazze e donne adulte strette in piccole aule spiegano di aver trovato in questi corsi l’occasione della loro vita, l’unica occasione per imparare qualcosa e non rimanere nel buio dell’ignoranza. Alcune delle più piccole raccontano di frequentare il Centro di nascosto dal padre o dal fratello; con la complicità della madre si assentano da casa affrontando i pericoli del tragitto fino a scuola. Come osserva Latifa, è importante lavorare anche sugli uomini. Spesso gli uomini si lasciano convincere dei benefici, si fanno coinvolgere e arrivano ad incoraggiare le figlie a frequentare la scuola.
 
 
 
 
 
Fino ad oggi oltre 300 donne si sono formate nel Centro. Sono ora alfabetizzate e hanno acquisito competenze nella produzione dell’artigianato frequentando i corsi di cucito e di ricamo. Ciò che adesso è previsto come passo successivo è la ricerca dei fondi per il rafforzamento del Centro, il miglioramento della qualità dei manufatti e la loro commercializzazione, sia per il mercato afgano  sia per quello estero. Il nostro obiettivo è riuscire a garantire alle donne formate una possibilità di sostentamento di sé e dei propri figli e di offrire loro le condizioni per accrescere la propria consapevolezza e autostima.
 
DESCRIZIONE PROGETTO
Titolo esteso
Rafforzamento delle attività dei Cnetri di formazione per donne e ragazze a Kabuil e Farah   
Obiettivi      
Lo scopo generale del progetto è il rafforzamento dei centri di alfabetizzazione e formazione per le donne e le ragazze a Kabul e Farah, e il loro ampliamento come luoghi di promozione e avviamento alla microimprenditorialità, in modo da concorrere a garantire l’istruzione primaria alle donne e alle ragazze analfabete, anche con percorsi non formali e accesso alla formazione on line (utilizzando in particolare le competenze sviluppate dalle donne coinvolte nel progetto in corso nel 2008); garantire la formazione e l’avviamento professionale delle donne disoccupate; sostenere le attività di microimprenditoria (anche cooperativa) in ambito artigianale e agricolo.
Attività       
Le principali azioni previste tendono a rafforzare quanto avviato con il progetto di costituzione dei due centri di alfabetizzazione e di informatica, attualmente in corso, indirizzando le attività verso la formazione permanente di donne e ragazze e verso il sostegno alla costituzione di microimprese da parte delle persone formate, inoltre il progetto tende ad avviare processi di esportazione dei prodotti artigianali (specialmente dei prodotti tessili e dolciari), per aumentare la sostenibilità nel tempo delle microimprese artigiane e agricole avviate.
Beneficiari       
i beneficiari del progetto sono tutte le donne che hanno accesso ai corsi di alfabetizzazione e di formazione professionale. Inoltre, tutta la società civile delle aree interessate, beneficerà delle ricadute del progetto, grazie al rafforzamento delle associazioni democratiche delle donne

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